La menopausa è la cessazione dei flussi mestruali fisiologici.
L’inizio della menopausa è stabilito in modo retrospettivo, perché la diagnosi è basata sull’assenza di mestruazioni per 12 mesi.
Nella popolazione italiana la menopausa compare tra i 44 e i 53 anni, in media a 49 anni (menopausa: dal greco menos = mese e pausis = cessazione). Dopo i 45 anni le donne cominciano a perdere tessuto osseo nella misura dell’1-2% l’anno, in quanto a quell’età la donna produce meno estrogeni, che proteggono l’osso. Il livello di estrogeni diminuisce ulteriormente nei primi 5-10 anni della menopausa, arrivando così ad un tasso di perdita di massa ossea del 2-4% annuo. Il fenomeno della perdita del tessuto osseo perdura per 15-20 anni e colpisce tutte le donne; certe donne possono perdere fino al 30-40% della loro massa ossea!
Chi ha una menopausa precoce quindi, comincia prima a perdere massa ossea. Da ciò scaturisce l’importanza di una cura per prevenire l’osteoporosi.
Data la nostra aspettativa di vita di 86 anni, trascorriamo un terzo della nostra esistenza in menopausa. Dovessero persistere i disturbi menopausali, nonostante interventi terapeutici naturali, la terapia sostitutiva ormonale (TOS) costituisce una valida alternativa. Essa lenisce il prurito e la secchezza vaginali, riduce il rischio di osteoporosi per l’azione protettrice sull’osso, risolve le vampate di calore, l’insonnia e le sudorazioni.
La TOS non è adatta ad ogni donna. Dato che la TOS è possibile oggi con prodotti farmaceutici differenziati, utilizzabili con varie vie di somministrazione, è possibile una personalizzazione del trattamento che tenga conto anche delle preferenze della donna. Per questo parlatene col vostro ginecologo/a, al fine di trovare la formula terapeutica a voi più adatta.
Ritengo che gli ormoni bioidentici siano una soluzione di gran lunga più idonea.