L’osteoporosi interessa tutto lo scheletro, ma le ossa più frequentemente colpite sono quelle sottoposte a maggior carico e cioè le OSSA VERTEBRALI, il FEMORE, le OSSA DEL POLSO e le COSTE. L’osteoporosi è stata definita “epidemia silenziosa” in relazione al grande numero di soggetti colpiti e alla scarsa sintomatologia che la caratterizza fino a quando non compaiono le fratture. Le fratture costituiscono l’evento clinico più rilevante dell’osteoporosi. In particolar modo preoccupanti sono la frattura femorale e vertebrale. La frattura del femore richiede praticamente sempre un’ospedalizzazione e un intervento chirurgico. In oltre meta’ dei casi i pazienti con una frattura di femore presentano anche fratture vertebrali.
Le fratture del femore negli anziani sono dovute per il 90% circa a traumi modesti, quali una caduta. Almeno un terzo di queste cadute avviene in casa per motivi banali: alzarsi dalla sedia o dal letto, inciampare in tappeti o in oggetti dimenticati per terra o su gradini di una scala, scivolare sul pavimento bagnato, cadere per vertigini o disturbi di vista, etc.
Le fratture vertebrali possono causare riduzione della statura fino a 4-6 cm, intensi dolori alla schiena e deformità (cifosi = incurvamento del dorso); inoltre ogni frattura vertebrale aumenta di 5 volte il rischio di nuove fratture vertebrali e anche di andare incontro alla terribile frattura dell’anca. Le fratture vertebrali possono avvenire per una caduta, per il tentativo di sollevare oggetti pesanti, o dopo un brusco movimento di rotazione del busto.
A volta, attività considerate leggere come piegarsi per raccogliere un oggetto anche non pesante, tossire o starnutire, o ricevere un caloroso abbraccio, possono causare una frattura vertebrale, costale o di un polso.
Non di rado la frattura vertebrale viene riscontrata casualmente nel corso di radiografie della colonna.