Come fare per un’elioterapia ottimale?
L’elioterapia in Europa centrale è possibile nel semestre estivo, mentre il semestre invernale ha un livello di UVB troppo basso per la formazione di vitamina D3 (eccezione: ad es. alta montagna oltre 1500 metri di altitudine). La composizione della radiazione solare dipende da vari fattori e fluttua con le stagioni e le condizioni geografiche (latitudine). Più alta è la posizione sul livello del mare, maggiore è la percentuale di radiazioni UVB a onde corte. Il grado di copertura nuvolosa e l’inquinamento atmosferico sono altri fattori che influenzano la composizione delle radiazioni.
Le ore di mezzogiorno, quando il sole proietta le ombre più corte, sono le più adatte (motivo: il contenuto di UVB è più alto, il tempo più breve per la massima formazione di vitamina D3). Prima esposizione massimo 5 minuti!
Più breve è il percorso dei raggi solari attraverso l’atmosfera, maggiore è la percentuale di radiazioni a onde corte. Il contenuto di UVB è importantissimo per la formazione della vitamina D3, in quanto solo gli UVB sono in grado di scindere fotochimicamente il precursore della vitamina 7-deidrocolesterolo. Meno radiazioni a onde corte, cioè UVA e luce visibile a onde corte possono addirittura distruggere di nuovo il precursore formato dagli UVB. Ne consegue che la luce del sole che non contiene UVB (ad esempio nel tardo pomeriggio o nei mesi invernali) non solo non forma vitamina D3, ma può anche scomporre la vitamina D3 presente e circolante nel sangue.
Le scottature devono essere evitate a tutti i costi, l’elioterapia deve essere sempre piacevole. Una scottatura è il segno più evidente che la regola di base più importante nel trattare con la luce del sole è stata ignorata: abituarsi al sole deve essere fatto individualmente e passo dopo passo. Una scottatura solare è una reazione di emergenza dell’organismo, in cui le reazioni alla luce e le funzioni protettive non hanno più luogo nell’ambito di una persona sana. In caso di scottature, l’elioterapia deve essere interrotta per un periodo di tempo sufficiente fino a quando le funzioni cutanee non saranno tornate alla normalità. Poiché la formazione di vitamina D3 è soggetta ad autoregolamentazione, le scottature solari non producono nemmeno una quantità maggiore di vitamina D. Il modo più efficace per prevenire le scottature solari è quello di abituarsi al sole in un modo che si adatti alla propria pelle.
La pelle deve prima abituarsi gradualmente al sole. Più di 20 min. per lato non è vantaggioso. Lo schema di preparazione al sole Rollier stabilisce che il primo giorno solo i piedi sono esposti al sole per 5 minuti. Il resto del corpo è coperto da un grande telo da bagno. Il secondo giorno, di nuovo solo i piedi sono esposti al sole per 5 minuti prima che l’asciugamano da bagno venga tirato fino alle ginocchia e la nuova zona sia esposta al sole per 5 minuti. I piedi sono così esposti per 5 più 5 minuti, per un totale di 10 minuti. Il terzo giorno si ricomincia con i piedi, dopo 5 minuti le gambe sono esposte, dopo altri 5 minuti le cosce e così via. Con questa procedura avviene una successiva assuefazione, che tiene conto anche delle diverse sensibilità delle zone del corpo. Se la pelle è correttamente abituata alla luce del sole, non solo la pelle diventa pigmentata per l’effetto dell’aumentata produzione di melanina, ma si sviluppa anche un aumentato spessore dello strato corneo della cute chiamato anche callo solare che è in grado di ridurre la penetrazione degli UVB.
Occorre determinare la sensibilità cutanea individuale e la dose soglia di eritema. La sensibilità individuale è determinata da una breve esposizione. Se si vuole determinare la sensibilità individuale della pelle, si può iniziare con 3 minuti di esposizione pressochè completa il primo giorno come alternativa allo schema di assuefazione al sole secondo Rollier e valutare le condizioni della pelle la sera. Devono essere trascorse almeno 4 ore tra l’abbronzatura e la valutazione della pelle. Se la pelle non è arrossata o tesa, cioè se non ci sono segni di scottature, il tempo di abbronzatura può essere raddoppiato il giorno successivo (= 6 minuti). Se anche questa dose è ben tollerata, il tempo di abbronzatura può essere esteso a 9 minuti il terzo giorno, a 12 minuti il quarto giorno, ecc. fino ad un massimo di 20-30 minuti. Per limitare in modo sicuro il tempo di irradiazione si utilizza un timer o orologio che impedisce anche di addormentarsi al sole, che sarebbe pericoloso per un eritema solare.
Prendere il sole significa una pausa dalla routine quotidiana e ci dà la possibilità di liberare la nostra mente dai pensieri quotidiani. La “mezz’ora d’oro” può essere fonte di pensieri creativi! Ma questo funziona solo se non si deve guardare costantemente l’orologio per controllare il tempo di abbronzatura. Pertanto, ha senso, sotto molti aspetti, effettuare un efficace controllo del tempo. Che si tratti di una sveglia