
Evitare il pasto serale è un tipo di digiuno intermittente che aiuta a perdere grasso corporeo e ha molti benefici sulla salute
Il «dinner cancelling», ovvero «saltare la cena», è stato recentemente riportato alla ribalta dallo showman Fiorello, che ha dichiarato di tenersi in forma grazie a questo schema alimentare decantato dal nutrizionista tedesco Dieter Grabbe nel suo testo «Dinner-Cancelling (NIENTE CENA!)» (edizioni Red!).
Ma in cosa consiste il «dinner cancelling»? Ed è davvero un metodo efficace e sicuro per risolvere la lotta con la bilancia? Lo abbiamo chiesto a Cristina Tomasi, medico chirurgo, specializzata in Medicina Interna.
«Il dinner cancelling è una forma di digiuno», spiega l’esperta. «Esistono molti regimi di digiuno diversi e non c’è una tipologia “migliore” di un’altra. Un regime funziona per una persona, ma può essere inefficace per un’altra, anche se si può dire che il dinner cancelling è una modalità molto valida perché soddisfa uno stile alimentare vicino alla nostra natura e al nostro ritmo circadiano alimentare, per il quale non si dovrebbe mangiare la sera».
Per quanto riguarda i benefici, sono molteplici, e sono da equiparare ad altri tipi di digiuno intermittente. «Il dinner cancelling rientra nello schema del cosiddetto TRE – Time Restricted Eating, ovvero del mangiare in una finestra di tempo ridotta nell’arco della giornata. Il salto della cena, a differenza, ad esempio, della colazione, ci allinea meglio al fisiologico ritmo circadiano del nostro organismo, anche se i benefici sono gli stessi e non esistono ancora sufficienti dati scientifici da poter concludere se sia preferibile l’uno o l’altro tipo di digiuno intermittente».
Il “salto della cena“ è una pratica che può essere seguita senza problematiche, anche tutti i giorni, con alcune eccezioni: «Ritengo che donne gravide, donne che allattano, persone sottopeso, persone malate, persone con disturbi dell’alimentazione e bambini fino alla fine della curva di crescita non dovrebbero praticare il digiuno intermittente», specifica Cristina Tomasi.
Anche chi pratica attività fisica può saltare il pasto della sera: «In generale, sconsiglio di allenarsi la sera, ma se l’apporto proteico e energetico nelle ore diurne è sufficiente e adeguato all’attività fisica praticata, questa ne gioverà dal dinner cancelling».
CON IL DIGIUNO AUMENTA IL METABOLISMO BASALE
E dire che il digiuno, o semplicemente saltare un pasto, veniva demonizzato dagli esperti quasi all’unanimità. «Il mito secondo il quale durante il digiuno il metabolismo basale è notevolmente ridotto persiste», spiega la dottoressa Tomasi. «Ma se così fosse, la specie umana non sarebbe sopravvissuta. Se il nostro metabolismo dovesse diminuire dopo un solo giorno di digiuno, i nostri antenati avrebbero avuto meno energia per cacciare o raccogliere cibo, e di conseguenza meno probabilità di procurarsi ciò di cui sfamarsi. È assurdo! In realtà, non ci sono specie animali né umane progettate per mangiare tre pasti al giorno. Abbiamo già visto in altri studi che il metabolismo basale aumenta durante il digiuno, non diminuisce. Il metabolismo è accelerato, non si spegne. Non è chiaro da dove nasca questo mito. La restrizione calorica giornaliera (tipica delle diete convenzionali) porta ad una riduzione del metabolismo basale, così i ricercatori hanno ipotizzato che questo sarebbe semplicemente peggiorato durante il digiuno, poiché l’assunzione di cibo scende a zero. Non è così. Se non assume cibo, il corpo assume energia dalle riserve immagazzinate, ovvero dal grasso del nostro corpo.
IL DIGIUNO È STRESSANTE? NO, LO STILE DI VITA LO È
Anche la teoria che lo stress causato dal digiuno, con conseguente rilascio di cortisolo (l’ormone dello stress) porti all’effetto contrario a quello desiderato, è smentita. «Ai fini del dimagramento, l’ormone chiave è l’insulina elevata, con la conseguente resistenza insulinica, che porta ad un accumulo di grasso. La chiave per prevenire la resistenza insulinica è di mantenere periodicamente livelli di insulina molto bassi. Tutti gli alimenti aumentano i livelli di insulina, per cui l’unica risposta è l’astinenza completa volontaria dal cibo. L’aumento del cortisolo, invece, è una conseguenza di un errato stile di vita: dieta ricca di zuccheri raffinati provenienti da cereali industriali e zuccheri (specie se mangiati la sera), mancanza di sonno, stress lavorativo con uno stato infiammatorio cronico portano al pericolo concreto di un aumento di peso».
SALTARE LA CENA RIDUCE IL GRASSO E AUMENTA L’ENERGIA
I benefici del dinner cancelling sono numerosi: «Il salto del pasto serale aumenta la concentrazione e l’energia, stimola la perdita di peso e di grasso corporeo, riduce i valori pressori, glicemici e di colesterolo, aumenta la sensibilità insulinica, previene la malattia di Alzheimer, aumenta la durata della vita riducendo i processi di invecchiamento, riduce i processi infiammatori, migliora la qualità del sonno. Questo digiuno, inoltre, rispetta i ritmi circadiani fisiologici intestinali: l’intestino è attivo di giorno dopo le 8.30-9 ed è attivo durante l’arco della giornata, ma la funzione gastro-intestinale, verso sera, si riduce».
COL DINNER CANCELLING IL DIMAGRIMENTO DURA PIÙ A LUNGO
Ma rispetto ad altre diete, il dinner cancelling che vantaggi ha? «La perdita di peso che si ottiene col digiuno intermittente dura più a lungo, in modo persistente e sano. Ovviamente, nelle fasi in cui si mangia, si devono evitare grandi quantità di «cibo-spazzatura». Il digiuno intermittente non è una dieta miracolosa, che fa dimagrire senza attività fisica, ma deve essere considerata come uno strumento supplementare che ben si adatta ad uno stile di vita sano e ne potenzia gli effetti positivi».
LA PRATICA DICE PRANZO, SPUNTINO E POI STOP FINO ALLA COLAZIONE
«Nel dinner cancelling, si fa colazione e si pranza, magari un po’ tardi, oppure si prevede uno spuntino verso le 17, ma da questo momento alla colazione successiva si pratica il digiuno. In questo arco di tempo, sono ammesse bevande non caloriche come acqua e tè, senza alcuna aggiunta di zucchero, dolcificante o latte. Per quanto riguarda i pasti, non occorre contare le calorie, in quanto i timori che il digiuno possa portare a mangiare troppo, non sono fondati. Alcuni studi sull’apporto calorico dopo un periodo di digiuno, in effetti, mostrano un leggero aumento del consumo calorico al pasto successivo. Dopo un digiuno di 24 ore, l’apporto calorico medio aumenta da 2436 a 2914, ma se si prende in considerazione l’arco di tempo dei 2 giorni, c’è ancora un deficit netto di 1958 calorie. L’aumento di calorie, di regola, non compensa il deficit calorico del giorno di digiuno».
IL DIGUNO SERALE (SERALE E NON) È ANCHE UN’ANTICA TRADIZIONE CURATIVA
«Il digiuno nelle sue svariate sfumature metodologiche è una delle più antiche tradizioni curative della storia dell’umanità. La risposta a molte delle malattie dell’epoca attuale non sta nelle ultime e più grandi tendenze alimentari, ma in quelle già collaudate. Invece di cercare un miracolo alimentare esotico, mai provato prima, dovremmo concentrarci sulle tradizioni curative del passato. La pratica del digiuno può curare tutte quelle malattie conseguenza di un metabolismo squilibrato come il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica, ed è utile nella prevenzione di malattie cardiovascolari».
L’articolo scritto da Valentina Schenone su Vanity Fair Italia
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